Sono tanti i libri legati al Giorno della Memoria. Alcuni usciti recentemente. Altri, come gli scritti di Primo Levi, vere e proprie pietre miliari della storia dell’Olocausto.
Ricorre oggi, 27 gennaio, l’anniversario del giorno in cui, 76 anni fa, il mondo aprì gli occhi sull’abominio della Shoah. Quella che i nazisti definirono Endlösung der Judenfrage (soluzione finale della questione ebraica) e che vide anche noi italiani partecipi, in negativo, col ruolo giocato dal regime fascista prima e dalla Repubblica Sociale Italiana dopo. Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz, svelando al mondo intero di cosa era stato capace l’uomo.
Da allora, numerose pubblicazioni e studi hanno trattato l’argomento della Shoah. Noi ci siamo concentrati su alcuni libri legati al Giorno della Memoria. Testi usciti da poco, ma anche testimonianze storiche. Per non dimenticare mai.
L’infanzia strappata e la rinascita di Liliana Segre, raccontate senza tralasciare alcun dettaglio
Enrico Mentana e Liliana Segre, La memoria rende liberi. La vita interrotta di una bambina nella Shoah, ed. BUR. Pubblicato nel 2015, La memoria rende liberi racconta la vita di Liliana Segre, allora bambina, deportata ad Auschwitz. I ricordi della Segre sono raccolti da Enrico Mentana, che non risparmia le pagine più crude e commoventi dell’esperienza patita dalla piccola Liliana. Una bambina di 8 anni come tanti altri coetanei, strappati dalla vita e gettati nell’inferno dei lager.
«Scegliere di raccontare è stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. E con lei il mio essere ebrea». Pagine struggenti che ripercorrono il dolore dell’infanzia negata, ma anche la gioia ritrovata e il ritorno alla vita di una donna dalla quale tutti abbiamo molto da imparare.
Tra i libri legati al Giorno della Memoria, una descrizione puntuale delle violenze subite dagli omosessuali
Heinz Heger, Gli uomini con il triangolo rosa, ed. Sonda. Il 27 gennaio si ricordano tutte le vittime dell’Olocausto. Tra esse le migliaia di omosessuali arrestati dai nazisti tra il 1933 e il 1945. Uno di loro, Heinz Heger, viene catturato a Vienna nel 1939. Da qui deportato, prima nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Poi a Flossenbürg. Con lui, tanti altri “uomini con il triangolo rosa”.
Era questo il simbolo che agli occhi della belva nazista identificava le persone omosessuali. Lo stesso pezzetto di stoffa che proprio Heger si vide cucire sul petto. Nel libro, uscito per la prima volta nel 1972 e ripubblicato nel 2019, Heinz Heger testimonia direttamente le torture alle quali venne sottoposto. Lui, a differenza di molti altri, riuscirà a salvarsi. E a raccontare al mondo intero quale fosse la realtà dei lager.
Le testimonianze censite da Primo Levi in 40 anni di ricerche, a partire dal Rapporto su Auschwitz
Primo Levi (con Leonardo De Benedetti), Così fu Auschwitz. Testimonianze 1945-1986, ed. Einaudi. Se questo è un uomo è l’opera che più di ogni altra ha segnato la narrazione in presa diretta della Shoah vissuta da Primo Levi sulla propria pelle. Così fu Auschwitz nasce nello stesso periodo, tra 1945 e 1947. I sovietici chiesero infatti a Levi e al compagno di prigionia Leonardo De Benedetti di redigere una relazione puntuale sulle condizioni dei Lager. Il cosiddetto Rapporto su Auschwitz vide la luce nel 1946.
Da allora, per i successivi 40 anni, Primo Levi continuerà a raccogliere testimonianze confluite poi in Così fu Auschwitz. Opera postuma giunta alla pubblicazione solo nel 2015, è un collage di memorie preziose. Il valore storico di questo libro è inestimabile e dà voce al dolore provocato dall’uomo sull’uomo.
Andra e Tati, l’Olocausto con gli occhi dei bambini: perché la memoria deve essere coltivata fin da subito
Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro, La stella di Andra e Tati, ed. De Agostini. Fin dalla più tenera età è importante che anche gli “adulti di domani” siano messi di fronte alla tragedia dell’Olocausto. Le memorie dirette di chi ha vissuto sulla propria pelle i lager sono sempre meno. Ecco perché tra i libri legati al Giorno della Memoria ci sentiamo di consigliare La stella di Andra e Tati.
È la storia di due bambine italiane deportate nei campi di concentramento nazisti. Quel mondo, che tanto le aveva fino ad allora entusiasmate, si trasforma improvvisamente in un incubo. Lo stesso mondo, abitato dagli stessi uomini. Un racconto per bambini dai 10 anni in su davvero prezioso. Anche perché si tratta delle reali vicissitudini di due sorelline sopravvissute alla Shoah: Andra e Tatiana Bucci.
Stiamo vivendo un tempo senza storia? Il grido di allarme di Prosperi, da raccogliere e rielaborare
Adriano Prosperi, Un tempo senza storia. La distruzione del passato, ed. Einaudi. Apparentemente slegato dal tema, non essendo propriamente uno dei libri legati al Giorno della Memoria, l’ultimo pamphlet dello storico Adriano Prosperi merita di essere comunque inserito in questa rassegna. Il professore di Storia della Scuola Normale Superiore di Pisa lancia un monito d’allarme sulla perdita di memoria collettiva che pare affliggere il nostro tempo.
Come siamo arrivati a questo punto? È davvero avvenuta una graduale distruzione del passato? Il dato reale è che la storia “maestra di vita”, che dovrebbe guidare il cammino dell’umanità, è oggi marginalizzata come disciplina. Ma questa montante indifferenza nei confronti del passato rischia di essere molto pericolosa. In occasione di una ricorrenza come questa, riflettere sul ruolo della memoria è quanto mai utile.
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