Con gli 80 anni di Bob Dylan andiamo a ripercorrere la seconda parte della carriera artistica del cantautore americano. Da Blood on the Tracks a Rough and Rowdy Ways, l’ultimo album uscito nel giugno del 2020.
600 canzoni scritte e 10mila concerti dal vivo (il primo dei quali si tenne nell’aprile di 60 anni fa al Gerde’s Folk City del Greenwich Village), passando per qualcosa come 77 album. Questi sono solo alcuni dei numeri della lunga carriera di Bob Dylan.
Oggi si festeggia un’artista assoluto. Nato il 24 maggio 1941 a Duluth (Minnesota), durante la sua carriera Bob Dylan ha rivoluzionato la musica con coraggio e innovazione. Quando decise di imbracciare per la prima volta la chitarra elettrica (1965), lui – ritenuto l’erede del folk di Woodie Guthrie – venne travolto dalle critiche dei duri e puri dei movimenti di sinistra americani.
Del resto, Bob Dylan – Robert Allen Zimmermann all’anagrafe – non ha mai preteso di assurgere al ruolo di profeta. Fondamentalmente un anarchico della canzone, uomo capace di contenere “multitudes”, le stesse del poeta Walt Whitman citate nell’ultimo disco Rough and Rowdy Ways: «Sono un uomo contraddittorio (…). Sono vasto, contengo moltitudini».
Dopo aver ripercorso i primi successi dylaniani in occasione del sessantennale del primo concerto in pubblico, per gli 80 anni di Bob Dylan ci addentriamo invece alla scoperta dei dischi più recenti.
Blood on the Tracks: il masterpiece della produzione degli anni ’70
I 10 brani che compongono quest’album furono originariamente registrati a New York e prodotti da Phil Ramone. Ma quando la Columbia stava per andare in stampa con l’LP, Dylan cambiò idea sugli arrangiamenti dei brani. Decise così di registrare nuovamente 5 canzoni a Minneapolis, insieme a musicisti individuati dal fratello, il produttore David Zimmerman. Pare che il commento di David sulla prima versione abbia influito sulla scelta finale di Bob. Ma è solo una tesi. Così come è una teoria – più volte smentita dall’artista – quella che il disco sia nato dai tormenti privati legati alla separazione dalla prima moglie Sara Lownds.
Quello che conta davvero è altro. E cioè che questo disco è considerato il miglior lavoro del Dylan degli anni ’70. Un pezzo da collezione imperdibile per celebrare gli 80 anni di Bob Dylan. Su Amazon è disponibile in cd, vinile e mp3 con le streaming Music Unlimited.
Desire e il Rolling Thunder Revue, tappe fondamentali del percorso dylaniano
Desire uscì il 5 gennaio 1976 e fu la base del celebre tour Rolling Thunder Revue. La prima traccia dell’LP, Hurricane, è dedicata al pugile Rubin Carter. Detto appunto “Hurricane”, accusato ingiustamente di omicidio, in quel periodo si trovava ancora in carcere. Per 5 settimane Desire rimase al primo posto della classifica di Billboard. Arriverà poi a vincere 2 dischi di platino. La genesi dell’album fu assai tormentata. Numerosi i ripensamenti dell’artista rispetto alla composizione della band.
I testi furono scritti insieme a Jacques Levy. Determinante, anche ai fini del successivo tour, l’incontro con la violinista Scarlet Rivera. L’album è disponibile su Amazon.it in molte versioni, tra cui l’affascinante vinile che vi proponiamo.
Con Time out of Mind si celebra il ritorno ad altissimi livelli di Bob Dylan
Facciamo un balzo in avanti e arriviamo negli anni ’90. L’album che più di ogni altro è celebrato come il ritorno di Bob Dylan ai livelli pre-anni ’80 (ritenuti i peggiori della produzione dylaniana) è Time Out of Mind. Vincitore di 3 Grammy Award, l’LP contiene brani stupendi. Due, tra i più belli del terzo Dylan, sono Love Sick e Not Dark Yet. La prima, traccia di apertura dell’album, è stata così descritta da Daniel Lanois: «Trattammo la voce di Bob come se fosse un’armonica filtrandola attraverso un piccolo amplificatore per chitarre».
Molto dell’atmosfera di questo disco si deve proprio all’innovativo lavoro di posizionamento dei microfoni da parte di Lanois. Time out of Mind è disponibile su Amazon in cd, vinile, mp3 e persino in musicassetta.
Love and Theft, l’album uscito lo stesso giorno dell’attentato al World Trade Center
Per gli 80 anni di Bob Dylan vale la pena tornare sopra anche questo LP. Siamo nel 2001, a 40 anni dall’esordio del cantautore. Love and Theft ha anche un’altra particolarità legata alla data di uscita. La Columbia Records lo pubblicò infatti l’11 settembre. E tutti sappiamo bene cosa abbia significato nella storia recente, americana e mondiale, quella data. Tant’è che c’è anche chi ha azzardato in questo senso, oggettivamente troppo. Per alcuni il testo di brani come Mississippi e Lonesome Day Blues, potrebbero essere letti come commenti al 9/11. Quando si dice esagerare.
In realtà l’album è importante perché segna una continuità nel percorso di rinascita artistica di Dylan iniziato nel 1997 con Time Out of Mind. Di rilievo assoluto la band che accompagna Dylan. Tra tutti emergono 2 chitarristi d’eccezione come Larry Campbell e Charlie Sexton.
Gli 80 anni di Bob Dylan da accompagnare ai sound dell’ultimo album Rough and Rowdy Ways
Uscito il 19 giugno 2020, Rough and Rowdy Days è l’ultimo album di inediti in ordine di tempo. Nel frattempo, il conferimento del Premio Nobel per la letteratura nel 2016. Elemento questo che ha indotto, ancor più che in passato, a vedere nei testi il cuore della produzione dylaniana. Sicuramente lo stile narrativo di Dylan emerge anche qui, con tutta la sua potenza. Ma vale la pena sottolineare ancora una volta l’unicità di una voce inimitabile, in grado di infondere in chi la ascolta emozioni uniche.
Per alcuni un congedo. Per altri, invece, una conferma dell’estro assoluto del cantautore, ribadito ancora una volta in brani come I contain moltitudes e False prophet.
Molti gli artisti che in questi 60 anni si sono ispirati al menestrello del rock. Tra loro anche cantautori italiani, come Francesco De Gregori. E se volete passare in rassegna tutta la produzione dylaniana (e non solo), oggi potete contare sull’offerta Music Unlimited di Amazon. Una discografia pressoché illimitata a vostra disposizione su qualsiasi device (e il primo mese è gratis).
