Per Churchill il whisky era il “segreto della longevità” (nel suo caso, accompagnato a un buon sigaro). Per George Bernard Shaw “una luce solare liquida”. Citazioni a parte, il whisky è a tutti gli effetti un distillato prezioso e, per certi versi, misterioso. Almeno che voi non siate scozzesi e dunque padroni di questa nobile arte. In questa terra, ricca di miti e storia, si ritrova infatti il primo documento ufficiale, datato 1494.
E per quanto la diatriba tra scozzesi e irlandesi nell’intestarsi il whisky sia tutt’oggi aperta, anche l’origine mitologica riporta comunque a Edimburgo e dintorni. Le prime pratiche di distillazione del whisky vengono infatti ascritte a San Patrizio, patrono d’Irlanda. Ma lo stesso San Patrizio è nativo della Britannia Romana, odierna Scozia. Dunque, in questo primo viaggio alla scoperta del whisky ci fermeremo soprattutto nelle regioni scozzesi produttrici di “scotch” whisky, facendo solo una puntata in terra d’Irlanda.
Sull’isola di Islay, là dove nasce il Lagavulin
Partiamo dall’isola di Islay. La “regina delle Ebridi”. È sulla costa sud-orientale dell’isola che ha sede la distilleria Lagavulin. Nata grazie ad Alexander Graham, commerciante di Glasgow che fuse le due storiche distillerie presenti sull’isola dal 1816. Il Lagavulin è uno scotch whisky single malt, uno dei whisky intensi e torbati migliori al mondo. Ideale come idea regalo per gli appassionati, il Lagavulin 16 Year Old può essere perfetto anche per chi sta compiendo i primi passi nel mondo del whisky. Invecchiato 16 anni in botti di rovere, unisce al caratteristico sapore affumicato della torba note iodate dovute alla vicinanza col mare che circonda le Ebridi interne.
Oban, lo scotch whisky che si affaccia su un fiordo
Ci spostiamo sulla costa occidentale scozzese per scoprire il whisky prodotto dalla distilleria Oban. La piccola cittadina, affacciata sul Firth of Lorn, insenatura che ricorda per le forme i fiordi norvegesi, è la patria dell’omonima distilleria fondata nel 1794. Qui si produce l’ottimo Oban Little Bay Highland. Questo single malt scotch whisky è un piacere per l’olfatto e le papille gustative. All’olfatto si può scorgere un lieve sentore di limone, assai piacevole. Dal colore ambrato, accompagna al sapore leggermente affumicato un retrogusto di vaniglia e caramello.
Dal Mare del Nord: Glenmorangie, il whisky dei 16 uomini
Si sale a nord di Inverness, sulla costa opposta, quella che si affaccia sul Mare del Nord, per scoprire i whisky prodotti dalla distilleria Glenmorangie. Siamo nel 1843 e un ex-birrificio viene riconvertito in distilleria da Lord William Matheson. Da allora la Glenmorangie è diventata celebre come “la distilleria dei 16 uomini”. Tanti sono gli addetti che da oltre 150 anni lavorano alla produzione di un whisky apprezzato in tutto il mondo. Gli altissimi alambicchi utilizzati per la distillazione (alti 5 metri) e le botti già usate per l’invecchiamento di sherry e porto, danno alla luce whisky unici. È il caso del Glenmorangie 10 Years Old Whisky. Invecchiato 10 anni, questo whisky è un classico single malt, fruttato e cremoso. Le sue caratteristiche gli sono valse numerosi riconoscimenti internazionali.
Il sale delle Ebridi fa da sfondo al whisky Talisker
Ancora le Ebridi sono invece le protagoniste che fanno da sfondo a un whisky di altissima qualità: il Talisker. Prodotto sull’isoletta di Skye, fedelmente riportata sulla bottiglia e sulla confezione che evoca l’ambiente marino, questo whisky esalta il sentore iodato e speziato a seguito di invecchiamento in botti di rovere per almeno 10 anni. Le origini di questo whisky scozzese di puro malto si perdono a inizio ‘800. Proprio il contenuto di torba superiore alla media e la forte salinità, hanno reso Talisker un unicum nel panorama degli scotch whisky. Un abbinamento perfetto è quello tra il Talisker “aged 10 years” e il pesce affumicato: ad esempio salmone o aringa.
Tappa obbligata in Irlanda per il whiskey John Powers
Se si è indecisi su quale whisky scegliere, o meglio, su quale “scotch” whisky scegliere, si può abbandonare momentaneamente la Scozia e fare invece un salto in Irlanda. Basta aggiungere una “e” (gli irlandesi scrivono “whiskey”, non “whisky”) e si scoprono comunque distillati eccellenti, come il John Powers Gold Label. La distilleria John Powers è la più antica d’Irlanda, essendo stata fondata nel 1791. Punto di riferimento per gli intenditori e gli appassionati di tutto il mondo, il John Powers Gold Label si basa su una tripla distillazione ed invecchiamenti in botti da bourbon. Il retrogusto è caratterizzato da note noce moscata, pepe e cannella, con una punta di cereali e legno.
Il terzo sabato di maggio si celebra la giornata mondiale del whisky. Per almeno un’intera settimana solitamente le iniziative per celebrare questo nobile distillato avrebbero segnato i calendari degli amatori. Le restrizioni dovute al coronavirus hanno impedito di dare vita a eventi pubblici.
Ma festeggiare il whisky si può anche (e soprattutto) restando comodamente a casa. Non solo sorseggiandolo come accompagnamento alla meditazione, ma anche abbinandolo a piatti come si fa di solito con il vino. Abbiamo già detto del pesce affumicato. Ma il connubio può essere perfetto anche con piatti speziati, formaggi stagionati e, per finire in bellezza, con il cioccolato.