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25 Aprile: una data da conoscere e in cui riconoscersi

«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani…».

Così diceva Pietro Calamandrei, uno dei Padri fondatori della nostra Repubblica.

25 aprile, una data non come le altre

Quest’anno, complice il lockdown da Coronavirus, rendere omaggio a chi ha contribuito 75 anni fa a liberare l’Italia dal nazifascismo sarà più difficile.

Ma un modo per vivere questa giornata in modo consapevole c’è.

Sono infatti numerose le pubblicazioni, storiche e narrative, relative alla Liberazione e alla Resistenza partigiana. O, più in generale, al biennio 1943/1945.

La storia della Liberazione d’Italia

Santo Peli, Storia della Resistenza in Italia

Partendo dall’armistizio dell’8 settembre 1943, l’autore si sofferma sulla nascita delle prime bande armate. Questo volume, curato da Santo Peli, spiega ogni singola fase della lotta partigiana. Dalla genesi, fino  al 25 aprile 1945.

Ed ha il grande pregio di farlo inserendo il quadro italiano nel contesto internazionale, sia a livello politico che sociale.

“Storia della Resistenza in Italia” può rappresentare un valido punto di partenza nell’approccio a questo periodo storico, che ha posto le basi per la nascita della Repubblica Italiana.

All'inferno e ritorno, Ian Kershaw

Un periodo che, per l’appunto, non può essere slegato da ciò che accadeva contemporaneamente nel resto d’Europa.

Uno spaccato interessante, da questo punto di vista, ce lo offre lo storico inglese Ian Kershaw. I 35 anni dentro i quali si snodano i due conflitti mondiali, sono i protagonisti di “All’inferno e ritorno. Europa 1914-1949”.

In un’epoca di euroscetticismo dilagante, una lettura che sottolinea la capacità di rinascita del Vecchio Continente, all’indomani delle due guerre. Compresa l’Italia, prima e dopo il 25 Aprile del ’45.

Il sangue dei vinti, Giampaolo Pansa

Ha fatto molto discutere appena uscito nel 2003 e continua a farlo pure oggi “Il sangue dei vinti”, di Giampaolo Pansa.

Da alcuni accusato di “revisionismo”, il testo del giornalista scomparso a inizio anno punta a far interrogare i lettori su episodi della Resistenza rimasti avvolti in un cono d’ombra.

Lo storico Sergio Luzzatto dichiarò, pur avendo in origine polemizzato con Pansa, che nell’opera dello scrittore «nulla si inventa» e c’è «rispetto per la storia».

Napoli '44, Norman Lewis

Pone interrogativi interessanti e complessi anche “Napoli ’44”.

Si tratta delle memorie militari di Norman Lewis. L’autore, allora ufficiale dell’intelligence britannica, basa il proprio scritto sulle informazioni raccolte nell’anno di guerra trascorso nel meridione italiano.

Il compito affidatogli dal Field Security Office britannico non fu infatti quello di sparare, bensì di indagare in presa diretta sulle origini del fascismo in Italia.

Analisi di archivi e reportage si intrecciano dando vita a un resoconto che ben spiega anche l’attualità italiana.

Zone di guerra, geografie di sangue, Fulvetti-Pezzino

La geografia delle stragi naziste e fasciste è il cuore dell’opera dei professori Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino, in “Zone di guerra, geografie di sangue”.

Una geografia che va ben oltre Sant’Anna di Stazzema e Marzabotto, nel drammatico periodo che va dall’8 settembre del ’43 al 25 aprile ’45.

Molti di questi tragici episodi vengono raccontati per la prima volta, attraverso un preciso lavoro di studio su oltre 5.000 casi di violenza. Tutti vengono collocati a livello storico e geografico.

Bube e gli eroi del 25 aprile

La ragazza di Bube, Carlo Cassola

Sul fronte della narrativa, molte opere di autori italiani sono ambientate al tempo della Resistenza.

“La ragazza di Bube”, di Carlo Cassola, è una storia ambientata in Val d’Elsa. Protagonisti sono la giovane Mara e il partigiano Bube. Non solo episodi della Resistenza, ma anche il difficile dopoguerra, al centro di questo celebre romanzo.

Pubblicato nel 1960, vincitore del premio Strega, l’opera di Cassola è stata anche base della versione cinematografica interpretata da Claudia Cardinale, uscita nel 1963.

Uomini e no, Elio Vittorini

Ancora oggi celebre, è il primo racconto uscito dalla Resistenza. Stiamo parlando di “Uomini e no”, di Elio Vittorini.

L’autore già nel giugno del ’45 dà alla luce quest’opera, divenuta un pilastro della narrativa italiana.

Il partigiano “Enne 2”, capitano dei GAP di Milano, vive la lotta di Liberazione del capoluogo lombardo nell’inverno del ’44, alternando strappi di dolore e prove di grande umanità.

La Resistenza come racconto di formazione

Ancora un giorno, Roberto Denti

La Resistenza ha una dimensione che può affascinare anche i più piccoli.

Indicato per bambini a partire dai 9 anni, “Ancora un giorno” di Roberto Denti, narra le avventure di 4 amici alle soglie della prima adolescenza.

Vivono tutti nello stesso caseggiato, a Milano ed è qui che scoprono un gruppo di partigiani. La curiosità è tanta e alla fine i 4 non reggeranno alla voglia di conoscere più da vicino questi protagonisti del loro tempo.

Bernardo e l'angelo nero, Fabrizio Silei

Per i più grandicelli (dai 12 anni), “Bernardo e l’angelo nero”, uscito nel 2016 e scritto da Fabrizio Silei.

Il protagonista Bernardo è un piccolo balilla, nonché figlio del podestà del paese toscano in cui la storia è ambientata.

Siamo in piena fase di bombardamenti alleati e un giorno Bernardo troverà un pilota ferito. Americano. Salvo per miracolo grazie al proprio paracadute. Iniziano così una serie di peripezie che vedranno protagonista il piccolo Bernardo e l’angelo nero.

Una perla del cinema d’autore

Roma città aperta, Roberto Rossellini

Dalla narrazione al cinema, il passo è breve.

Resta impresso nella memoria dei molti che già hanno avuto la possibilità di vederlo. Merita assolutamente per chi ancora l’avesse fatto. Stiamo parlando del film di Roberto Rossellini “Roma città aperta”.

Primo film della cosiddetta “Trilogia della guerra antifascista”, il capolavoro del neorealismo italiano viene presentato al Festival di Cannes del ’46, dove vince la Palma d’oro.

Inserito nella lista dei “100 film italiani da salvare”, il film vede protagonisti Anna Magnani e Aldo Fabrizi.

La scena dell’occupazione nazista e della Resistenza partigiana nella città eterna sono entrate nell’immaginario collettivo grazie a quest’opera, da vedere e conservare.

Il 25 Aprile è una data fondamentale per tutti gli italiani. La conoscenza di opere come quelle sopra descritte fa parte di un bagaglio che dovrebbe essere proprio di ogni cittadino.

La saggistica e la narrativa sull’argomento sono davvero ricche. Oggi, grazie a nuovi strumenti come Kindle e Audible, conoscere e informarsi è ancora più semplice.

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